Letture a più voci

Letture a più voci è un progetto dedicato ai libri senza parole e realizzato in collaborazione con il Centro Astalli, nato negli oltre due mesi di chiusura forzata dello spazio espositivo e di interruzione di tutte le attività in presenza a causa dell’emergenza sanitaria. Un modo per non interrompere il lavoro svolto dal 2017 con le scuole di italiano per stranieri grazie alla produzione di brevi video che permettono di immergersi nei silent book del fondo di Ibby Italia Libri senza parole. Destinazione Lampedusa, custodito nello Scaffale d’arte di Palazzo delle Esposizioni. Le immagini, accompagnate da poche frasi in italiano, inglese e arabo, invitano lo spettatore-lettore a dare la propria voce (o il proprio segno) per proseguire nel racconto e consentire una raccolta di punti di vista inediti.

La scelta è ricaduta su tre capisaldi del genere selezionati per la qualità e la ricchezza delle immagini e della narrazione adatte a un pubblico adulto quanto a quello bambino, ma anche per i temi affrontati e per i punti di contatto con la situazione di restrizioni e isolamento che l’emergenza Covid 19 ha imposto alle vite di tutti. “Viaggio” di Aaron Becker (Feltrinelli Kids), che invita a immaginarsi un altrove oltre la porta che separa da una quotidianità monotona e color seppia, “Chiuso per ferie” di Maja Celija (Topipittori) che permette di osservare le case in cui siamo costretti con uno sguardo nuovo e a cercare la compagnia di abitanti inaspettati di ritorno dal passato, e infine “Martedì” di David Wiesner (Orecchio acerbo), che con il suo stile iperrealista e al tempo stesso onirico ci proietta in un futuro dove tutto è possibile.

Condividiamo su questa pagina anche gli emozionanti riscontri arrivati dalle allieve e dagli allievi delle scuole di italiano per stranieri del Centro Astalli e dell’Arci Solidarietà di Viterbo, accanto a quelli dei bambini e delle bambine, che con le loro voci che ci accompagnano in un viaggio immaginario intorno al mondo, dal Camerun alla Siria, dal Libano al Mali, all’Afghanistan al Niger e al Perù, con il sogno di un incontro con il paese d’origine e la famiglia lontana. Una conferma che i libri senza parole possono aprire mondi, superare le barriere linguistiche e favorire l’incontro tra culture oltrepassando i confini

 

 


 


 


 

 


 
 

 
 
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