GIUSEPPE GIOACHINO BELLI E LA RUSSIA: EVGENIJ SOLONOVICH

19 marzo
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Incontro con il principale traduttore del Belli in russo.
Interviene FRANCO ONORATI (Giornalista, saggista).

La fortuna di Belli in Russia ha inizio con Gogol‘ nel salotto romano della principessa Zinaida Volkonskaja a palazzo Poli. Lì lo scrittore russo ebbe la fortuna di ascoltare i sonetti scritti “in lingua romanesca” dalla viva voce del suo autore e ne fu molto colpito tanto da scrivere ai suoi amici in Russia di quel “vero, originale poeta”, fino ad allora sconosciuto ai viaggiatori stranieri.
 
Evgenij Solonovich, traduttore russo di Dante e Petrarca, Montale e Quasimodo, Sciascia e Camilleri, ha cominciato a tradurre Belli nel 1976. Ha pubblicato le sue traduzioni dei Sonetti romani di Belli su varie riviste e nel 2012 e nel 2015 in volume presso la casa editrice Novoe Izdatel’stvo. Ora sta lavorando a una terza edizione del Belli russo per la casa editrice Nigma. Il prossimo 20 marzo riceverà il Premio Nazionale per la traduzione 2018 del Ministero dei Beni Culturali per le sue traduzioni dei sonetti di Belli, “un’ardita capriola linguistica dal romanesco al cirillico.”
 
Franco Onorati, giornalista, saggista, componente del consiglio direttivo del “Gruppo dei Romanisti”, socio del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli che tra le sue attività pubblica un quadrimestrale dedicato alla valorizzazione della lettera dialettale italiana, rivista della quale egli è direttore responsabile.
 

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