OBIETTIVO AFGHANISTAN - La terra oltre la guerra

28.09__28.10.2012
OBIETTIVO AFGHANISTAN - La terra oltre la guerra 28 settembre__28 ottobre 2012
Top
Immagine mostra

La mostra fotografica e multimediale "OBIETTIVO AFGHANISTAN - La terra oltre la guerra" apre la quinta edizione del Festival della Letteratura di Viaggio, promosso da Società Geografica Italiana e Federculture (www.festivaletteraturadiviaggio.it).

La mostra ha l'obiettivo di narrare l'Afghanistan, la realtà afghana e gli afghani nelle loro tante sfaccettature: storiche e culturali, religiose e spirituali, delle arti e dei mestieri, della vita quotidiana, delle tante etnie, dell'orgoglio e della povertà, delle tradizioni e delle sofferenze, dei diritti negati e delle battaglie per la libertà. La mostra fotografica, composta da 60 fotografie, riunisce i lavori di quattro grandi fotografi internazionali che, con sguardi e sensibilità differenti, raccontano ciascuno il proprio Afghanistan: Monika Bulaj, REZA, Riccardo Venturi, Zalmai. Un quadruplo sguardo che parla italiano, dary, polacco e farsi.

Non è facile raccontare in modo accessibile a tutti un paese così complesso come l'Afghanistan. Ma la fotografia è sicuramente il mezzo più immediato e coinvolgente, e quindi più possibile, per comunicare al pubblico un mondo tanto diverso dal nostro. Donne, bambini, anziani, gente comune, gente che lavora o che ha fame, soldati, artigiani e profughi che si muovono e vivono in grandi spazi, cieli e montagne infinite, città e villaggi o accampamenti, sono tutti raccontati dagli scatti dei quattro grandi fotografi, europei e asiatici.

Le fotografie di Monika Bulaj mostrano le donne afghane nella loro intimità e nella loro vita familiare, descrivendone con uno scatto il sogno o la disperazione, il dolore o il raccoglimento nella preghiera, la sofferenza fisica o il loro ritrovarsi insieme, con la sensibilità e le meravigliose luci, o Nur, che caratterizzano i lavori dell'Autrice. Zalmai, afghano, con le sue foto in bianco e nero racconta il Paese di oggi. Un Afghanistan povero e orgoglioso, ferito e dignitoso, che lavora e che soffre, che ha voglia di rinascere mantenendo la propria cultura e la propria storia e ricostruendo la propria libertà con le nuove generazioni.

Riccardo Venturi ci parla prevalentemente del periodo dei Talebani, di quegli anni Novanta successivi alla dominazione russa ed alla guerra civile tra le diverse etnie. Ci racconta, anche lui in bianco e nero, un Afghanistan dal sapore medioevale, dai paesaggi immensi, liberi e vuoti. Un Afghanistan dove i bambini sorridono poco, dove alle donne è vietato pensare, oltre che studiare e lavorare.

Infine Reza ci parla di tutto l'Afghanistan: delle città, dei villaggi, della gente, dei bambini, del deserto secco e polveroso e delle montagne infinite dove combattevano i mujaheddin del Comandante Massud, prima contro i carri armati russi poi contro i Talebani. Reza con le sue incredibili fotografie, coglie storie e attimi indimenticabili, e ci emoziona raccontando i colori i sapori gli odori le persone e i linguaggi e gli spazi sconfinati di quel grande paese che è l'Afghanistan. I testi sono di Nicola Minasi. Insieme alla realtà del "paese Afghanistan" la mostra, con la sezione multimediale, racconta anche il viaggio, spesso drammatico, di chi fugge dall'Afghanistan per raggiungere l'Italia. Sono le storie, la vita, i percorsi dei tanti minori afghani che arrivano e transitano nella città di Roma, dopo avere percorso a piedi più di 6000 chilometri. Essa si avvale del contributo di giovani video maker e fotografi italiani e afghani come Martina Chichi, Paolo Martino, Francesca Mancini, Dawood Yousefi, con il montaggio di Matteo Minasi. I testi sono di Carla Ciavarella e di Paolo Martino.

Riccardo Venturi è il curatore della mostra, Nicola Minasi e Donata Pacces, direttore del progetto, ne sono gli ideatori per l'associazione culturale DIALOGANDO.

 

Dialogando è un'associazione culturale, apolitica e senza scopo di lucro che sostiene la conoscenza ed il dibattito dei grandi temi del dialogo tra i popoli attraverso la promozione delle arti, per coniugare in un unico sguardo i temi dell'attualità internazionale con i riflessi immediati nella vita di ogni giorno. La mostra "Obiettivo Afghanistan: la terra oltre la guerra", è la prima iniziativa dell'associazione.

 

Dialogando ringrazia, fra gli altri, per la loro fattiva collaborazione Fabrizio Patriarca responsabile amministrativo, l'avvocato Sara Lusi per la consulenza legale, Michela Bertagnolio per la Comunicazione, Carla Ciavarella per la consulenza sui minori afghani, Valerio Zaccagnini per il progetto grafico, Monica Laurentini per i rapporti con il Festival della Letteratura di Viaggio insieme a Lodovico Tommasi, e Flavia Scarperia per le relazioni esterne.

 

Con il contributo del Consiglio regionale del Lazio e di ENEL. Con Patrocinio della Presidenza del Consiglio della Provincia di Roma alla sezione sui minori. Hanno collaborato Afgana, Albero della Vita, Intersos, YER Young European Reformists.

 

La mostra resterà aperta fino al 28 ottobre, Palazzo Esposizioni, Spazio "fontana", via Milano 13, tutti i giorni dalle 10 alle 20, escluso il lunedì. Ingresso libero.