La Scienza di Roma | Il percorso espositivo

Entrando in La Scienza di Roma il visitatore verrà proiettato in un viaggio nel tempo che lo porterà alla fine dell’Ottocento, ascolterà direttamente la voce di Quintino Sella che in un dialogo con Theodor Mommsen indica per la capitale del Regno d’Italia un futuro imperniato sul ruolo di polo scientifico nazionale e internazionale.

La mostra si struttura in nove sezioni. Le prime sette sono di ambito prettamente disciplinare (scienze della Terra e antropologia, chimica, matematica, biologia e medicina, astronomia, fisica), l’ottava è un cameo sulla Roma seicentesca di Galileo Galilei e Athanasius Kircher e la nona dà una visione del presente e del futuro della scienza a Roma, presentando alcuni tra i più interessanti studi e progetti che si stanno realizzando in città in questi anni.

Ogni sezione è pensata come una Wunderkammer che, grazie alla incredibile ricchezza di oggetti e reperti che i musei e le università romane contengono e hanno prestato alla mostra, racconteranno le storie delle scoperte e dei progressi scientifici realizzati proprio a Roma, ma anche la vita e le idee dei personaggi ad essi legati. Sulla parete opposta quello contenente i reperti ci saranno testi e grandi immagini che contestualizzeranno la narrazione.

Entrando nella prima sala si incontreranno molti resti fossili della “Roma prima di Roma”, tra cui i resti del Neanderthal di Saccopastore, tra i primi abitanti della zona oltre 100.000 anni fa, e il cranio dell’elefante preistorico ritrovato durante gli scavi per la realizzazione di Via dei Fori Imperiali. Dopo una panoramica sugli studi antropologi sarà possibile osservare gli antichi strumenti per la rilevazione dei terremoti e le carte geologiche di Giuseppe Ponzi.

Nella seconda sezione la figura dominante è Stanislao Cannizzaro. Sono esposti gli strumenti del laboratorio di chimica di via Panisperna fondato dallo scienziato siciliano e una serie di manifesti pubblicitari dell’industria chimica italiana.

La sezione sulla matematica ne racconterà la bellezza, rappresentata dagli studi architettonici dei monumenti della capitale, le antiche radici con un abaco di epoca imperiale e le sue applicazioni moderne, con la macchina Enigma, usata durante la Seconda guerra mondiale per decrittare i messaggi dell’alleato tedesco, ed ELEA 9000, uno dei primi calcolatori al mondo.

La quarta sezione, biologia e medicina, racconta la storia della lotta alla malaria, flagello che colpiva molto duramente il territorio romano e che venne sconfitta grazie, tra gli altri, alle scoperte di Giovan Battista Grassi di cui i visitatori potranno osservare la scrivania e la strumentazione scientifica originale. Si conclude la sezione con la nascita dell’Istituto Superiore di Sanità e dei due Nobel che vi lavorarono, Daniel Bovet e Ernst Chain.

La sezione sull’astronomia racconta la figura di Angelo Secchi che nel XIX secolo fondava proprio a Roma l’astrofisica. I visitatori potranno ammirare grandi telescopi d’epoca e le pubblicazioni originali che hanno dato il via a questa branca della scienza. La sezione sulla fisica espone una delle trasmittenti radio attraverso cui Guglielmo Marconi stupì il mondo e gli strumenti originali con cui Enrico Fermi e i “ragazzi di via Panisperna” diedero il via alla rivoluzione nucleare. Usciti sul ballatoio si ammireranno due dei quattro stadi di uno dei razzi Scout che partirono dalla base aerospaziale italiana San Marco in Kenya e altra strumentazione della Scuola di ingegneria aerospaziale della Sapienza.

Nella sezione successiva si fa un balzo indietro di tre secoli per scoprire come la città dei Papi fu lo sfondo di una delle più importanti dispute scientifiche dell’epoca, la questione cosmologica. Galileo Galilei, sostenitore della rivoluzione copernicana, fu convocato diverse volte a Roma per difendere i suoi principi ed infine per abiurare. I visitatori ammireranno un manoscritto originale del Sidereus Nuncius con alcuni acquerelli delle fasi lunari disegnati direttamente da Galileo, il suo cannocchiale e le prime edizioni originali dei suoi scritti più importanti ma anche la documentazione del Sant’Uffizio sulla questione. Arricchiscono questa sala anche strumentazione scientifica originale dell’epoca e le meravigliose tavole sciateriche dipinte a mano di Athanasius Kircher.

L’ultima sezione, la scienza del futuro, presenta alcune delle ricerche più importanti che si stanno realizzando in città in questi anni.