Omaggio ad Angelica Savinio

7 luglio
Mostre a Roma 1970-1989


 
 
La proprietaria, direttrice e curatrice della Galleria Il Segno di Roma viene ricordata dalla storica dell’arte Ester Coen, dalle figlie Enrica e Francesca Antonini e attraverso le testimonianze di amici artisti, critici, storici dell’arte e scrittori, lette dagli attori Mily Cultrera di Montesano e Filippo Tirabassi accompagnati dalle improvvisazioni musicali di Luca Chiaraluce.
A ricordare Angelica Savinio le testimonianze di Giuseppe Appella, Margherita Belardetti, Silvia Bignardi Angelotti, Umberto Bignardi, Gregorio Botta, Emanuela Canali, Silvia Carandini, Nicoletta Cardano, Giorgio Chierici, Giovanna De Feo, Massimo Di Carlo, Alessandra Giovannoni, Luisa Laureati Briganti, Gloria Manghetti, Maurizio Pierfranceschi Ludovico Pratesi, Marina Premoli, Ruggero Savinio, Nicola Selva Bonino, Alessandro Tinterri, Nina Tirabassi, Lorenza Trucchi.

L’Omaggio, realizzato in collaborazione con le eredi della gallerista, rientra nel progetto di ricerca “Mostre a Roma 1970-1989” e nel programma che il Palazzo delle Esposizioni, in coerenza con le funzioni di Polo dell’arte e della cultura contemporanea, svolge con il desiderio di incrementare la conoscenza e la divulgazione dell’attività espositiva romana.

 

La figura di Angelica Savinio, scomparsa nel 2020 all’età di novantadue anni, è nota. La fama e la stima che la investono non le derivano dall’essere stata la figlia di Alberto Savinio o la nipote di Giorgio de Chirico, ma dall’attività della Galleria Il Segno che ha condotto con estro per cinquant’anni. Situata in via Capolecase a Roma, a due passi da Trinità de’ Monti, la galleria, fondata nel 1957 da Carla Panicali e da Bruno Herlitzka, venne rilevata nel 1964 da Angelica Savinio che ne mantenne il nome – chiaro, significativo, con la bella grafia sgranata – e la specializzazione interessandosi, nel corso degli anni, soprattutto, ma non solo, alle opere d’arte affidate al delicato supporto della carta. Inaugurò con una mostra di disegni e tempere di Piero Dorazio e a lungo coltivò con assiduità un novero di artisti, divenuti amici, che al segno erano pronti a riconoscere potere espressivo: Achille Perilli, Toti Scialoja, Gastone Novelli, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri, Guido Strazza, Ruggero Savinio, Giulio Turcato, Fausto Melotti, Osvaldo Licini, Tancredi, Giulia Napoleone.  Quanti hanno conosciuto Angelica Savinio ricordano la sua solidissima cultura, mai ostentata, che solo trapelava, come solida base, nelle imprese eccezionali, come le mostre di Jean Dubuffet (1967), Hans Richter (1969 e 1970), Pierre Klossowski (1969), Hans Bellmer (1970 e 1975), Max Ernst (1972), Hans Arp (1972), Le Corbusier (1976). Sostenitrice della buona pratica della collaborazione, tra il 1975 e il 1979, insieme all’Istituto Austriaco di Cultura o al Goethe Institut, propose mostre che con piglio originale, persino tagliente forse, parteciparono alla disputa, allora accesa, sul primato del disegno e sulla prassi della citazione: “Nuova pittura in Austria 1923” con opere tra gli altri di Gustav Klimt e Oskar Kokoschka, “Aspetti del Simbolismo” e “I Nazareni e il loro tempo”, queste ultime due curate con Mario Quesada. Non ultimo, Angelica Savinio seppe costantemente cogliere e tradurre con il proprio sguardo la vitalità delle nuove generazioni che a ondate diverse approdarono al Segno con le mostre di Sylvano Bussotti, Claudio Cintoli, Enzo Cucchi (autore di una prodigiosa mostra dedicata al Palazzo cosiddetto “dei pupazzi” dove ha sede la galleria), Alessandra Giovannoni, Andrea Aquilanti, Maurizio Pierfranceschi, Gregorio Botta e di molti altri. I più giovani tra questi le vennero proposti dalla figlia Francesca, alla quale, infine, nel 2014 consegnò la galleria che prese allora il nome di Francesca Antonini Arte Contemporanea.

Per ammissione della stessa gallerista, Il Segno non fu una galleria di tendenza. Non difettò, invece, di coerenza nell’ininterrotta elaborazione di un programma culturale che per lungo tempo ha arricchito la città di Roma di un luogo, alla portata di tutti, dove cogliere l’arte nella sua fragranza.
 
 
Immagini: 
Mostra “American Supermarket”, Galleria Il Segno, Roma marzo 1965, Foto Alfio di Bella - Archivio Galleria Il Segno, Roma.
Angelica Savinio alla mostra “American Supermarket”, Galleria Il Segno, Roma marzo 1965, Foto Alfio di Bella - Archivio Galleria Il Segno, Roma.

Franco Angeli e Angelica Savinio alla mostra di Giulio Turcato, Galleria Il Segno, Roma ottobre 1965, Foto Archivio Galleria Il Segno, Roma.
Angelica Savinio alla mostra di Alberto Burri, Galleria Il Segno, Roma dicembre 1965, Foto Alfio di Bella - Archivio Galleria Il Segno, Roma.

Informazioni

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. È possibile prenotarsi online fino a 30 minuti prima dell’evento su questo sito. Se non puoi venire ricordati di cancellare la prenotazione dalla tua area riservata sul sito, per permettere ad altri di partecipare. Si raccomanda di arrivare in tempo per gli adempimenti previsti per il contenimento del COVID-19, di indossare la mascherina all’ingresso e per tutta la durata dell’evento.

Sala Auditorium

Scalinata di via Milano 9 a, Roma