Presentazione della retrospettiva e del volume "IL MONDO VIVENTE. Conversazione con Eugène Green" a cura di Federico Francioni

19 marzo
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L’autore dialoga con Eugène Green.
 

  

In occasione dell’uscita del volume Il mondo vivente. Conversazione con Eugène Green, a cura di Federico Francioni, edizioni Artdigiland promuove, alla presenza di Eugène Green, una retrospettiva romana sul suo cinema, realizzata in collaborazione con Casa del Cinema, Palazzo delle Esposizioni - Bookshop, Apollo 11, cineclub Detour, Libreria Stendhal. Dal 19 al 23 marzo, una serie di appuntamenti permetterà al pubblico romano di incontrare Eugène Green e di conoscere i suoi primi film e la sua produzione letteraria. Cineasta e scrittore, inserito idealmente in quella particolare corrente definita “trascendentale” da Paul Schrader, Green approda al cinema alle soglie dei cinquant’anni, dopo essersi impegnato per molti anni nel recupero della tradizione teatrale Barocca in Francia, affermandosi come uno dei suoi maggiori esperti. Il suo primo film, Toutes les Nuits, vince il Premio Delluc per l’opera prima nel 2001, guadagnando la stima del maestro francese Jean-Luc Godard. In seguito, le sue opere sono state presentate nei maggiori festival cinematografici internazionali (Cannes, Berlino, Locarno, Rotterdam, Torino). Fondamentale per la conoscenza della sua opera in Italia, è stato il Torino Film Festival, che gli ha dedicato una retrospettiva completa nel 2014, curata da Massimo Causo e Roberto Manassero. A Roma, tuttavia, i suoi film sono ancora quasi del tutto inediti. Oltre al cinema, Green è anche autori di diversi romanzi, alcuni dei quali pubblicati da Gallimard (La bataille de Roncevaux; La communauté universelle; Les atticistes), e importanti saggi sul teatro barocco (Le parole baroque, Desclée de Brouwer) e sulla natura del mezzo cinematografico (Poétique du cinématographe, Actes Sud).
 
Eugène Green, regista, scrittore e drammaturgo, Eugène Green nasce nel 1947 a New York, ma si trasferisce a vent’anni a Parigi, recidendo del tutto i confini con quella che lui definisce “la Barbarie”. La conquista della lingua, della Parola, è per lui la costruzione di una nuova identità. Attratto dalla musica e dal teatro barocco, sul finire degli anni ‘70 fonda la compagnia Théâtre de la Sapience, e si rivela come uno dei maggiori esperti della tradizione barocca francese. Il suo esordio nel cinema risale al 2001 con Toutes les nuits, seguito da Le monde vivant (2003), Le Pont des Arts, (2005), La Religieuse portugaise (2009), La Sapienza (2014), Le Fils de Joseph (2016) e En attendent les Barbares (2017). Oltre al cinema, Green è anche autori di diversi romanzi (La Reconstruction, 2008; La Bataille de Roncevaux, 2009; La communauté universelle, 2011; Les atticistes, 2012; Les voix de la nuit, 2017; L’Enfant de Prague, 2017), raccolte poetiche (Les lieux communs; Le présent de la parole, 2004; Le Lac de cendres, 2014) e saggi (Présences, 2003; Poétique du cinématographe, 2009; Shakespeare ou la lumière des ombres, 2018).
 
Federico Francioni, nato nel 1988, si forma al Centro Sperimentale di Cinematografia dopo una laurea in Storia del Cinema con una tesi su Otar Iosseliani. Firma con Yan Cheng i documentari Tomba del Tuffatore (2016), Menzione Speciale ArtDoc al Festival di Bellaria; The First Shot (2017), Miglior Film alla 53° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro; e Octavia (2018), un lavoro d’archivio commissionato dal Chicago Film Archive, in collaborazione con Lab80. Nel 2018 è il candidato del Grec (Groupe de recherches et d'essais cinématographiques) per la residenza artistica Frontiéres, a Parigi, dove lavora ad un nuovo progetto documentario.

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