Alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso l'editoria risentì del brusco calo delle vendite di libri che si registrò nel Paese. Con l'esigenza di pubblicare libri preconfezionati, passarono in second'ordine le radici storiche e culturali dell'opera sacrificando così l'essenza rivoluzionaria della letteratura il cui compito è diffondere e generare pensiero libero e spesso dissonante. Fu allora che Marcello Baraghini, con la sua casa editrice Stampa Alternativa, invece di gettare la spugna volle togliersi una libertà: pubblicare libri nuovi, in controtendenza, asciugandoli di ogni ridondanza, facendoli vivere alla massima potenza soltanto di contenuti. Fino ad allora i testi brevi, spesso più importanti di quelli lunghi, erano reclusi nelle antologie letterarie, praticamente inaccessibili ai più; perciò, gli venne in mente di farli rivivere dandogli una visibilità nuova, tanto il rischio imprenditoriale era vicino allo zero. Opere di qualità a basso costo, al prezzo simbolico di "una tazzina di caffè", uscirono i Millelire, piccoli libri da vendere sui marciapiedi, di qualità ma liberi di pastoie del mercato attuale di cui si ribaltò completamente la logica.