Andrea Cortellessa | Più moderno di ogni moderno

1 gennaio
ingresso libero

«Io sono una forza del Passato. Solo nella tradizione è il mio amore»: sono queste, che pronuncia Orson Welles nella Ricotta, le parole forse in assoluto più citate di Pasolini. Ma pochi versi dopo lo stesso componimento di Poesia in forma di rosa si proclama, pure, «più moderno di ogni moderno». È solo una delle tante antinomie (o, come le chiamava l'amico-nemico Fortini, «sineciosi») incarnate dall'opera di Pasolini: ma è quella che più va interrogata se si vuol provare a conoscerla davvero, l'opera, al di là del mito rappresentato dall'autore. E magari si scoprirà che, al netto appunto di ogni mitologia profetica, c'è almeno altrettanto «futuro» che «passato», in quest'opera. Per questo ancora ci parla.

 

Andrea Cortellessa è nato a Roma nel 1968. Insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Roma Tre, e nel 2018 ha tenuto la «cattedra De Sanctis» al Politecnico di Zurigo. Ha pubblicato saggi e antologie, curato testi di autori italiani del Novecento e contemporanei (fra i quali Giorgio de Chirico, Elio Pagliarani, Giovanni Raboni, Amelia Rosselli, Andrea Zanzotto, Luigi Di Ruscio, Giulio Paolini e Claudio Parmiggiani), realizzato trasmissioni radiofoniche e televisive, spettacoli teatrali e musicali. Fra i suoi ultimi libri, Monsieur Zero. 26 lettere su Manzoni, quello vero (Italo Svevo 2018), la nuova edizione ampliata di Le notti chiare erano tutte un’alba. Antologia di poeti italiani nella Prima guerra mondiale (Bompiani 2018), Andrea Zanzotto. Il canto nella terra (Laterza 2021), Filologia fantastica. Ipotizzare, Manganelli (Argolibri 2022) e con Silvia De Laude Vedere, Pasolini (Ronzani 2022). Di Giorgio Manganelli ha curato fra l’altro La mort comme lumière. Écrits sur les arts du visibile (Cahiers de l’Hôtel de Galliffet 2022) e insieme a Marco Belpoliti i due numeri monografici di «Riga» (Marcos y Marcos 2006 e Quodlibet 2022). È nella redazione del «verri» e tra i fondatori di «Antinomie. Scritture e immagini»; collabora ad «Alias» del «manifesto», al «Corriere della Sera», al «Giornale dell’Arte» e altre testate.

 

Informazioni

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Rotonda

via Nazionale 194