Biografia di Boris Mikhailov

Boris Mikhaïlov, Dalla serie " Io non sono io", 1992. © Boris Mikhailov, VG Bild-Kunst, Bonn Germany | © Boris Mikhailov, by SIAE 2023. Courtesy Boris e Vita Mikhailov

Laureato in ingegneria, Boris Mikhailov (Kharkiv, 1938) è un fotografo autodidatta. A metà degli anni Sessanta, i suoi superiori gli affidarono una macchina fotografica con il compito di realizzare un cortometraggio sulla fabbrica statale in cui lavorava. Lui la utilizzò anche per fare foto di nudo alla moglie, sviluppandole nella camera oscura della fabbrica. Durante una perquisizione il KGB trovò gli scatti e Mikhailov fu licenziato in tronco. Offeso e indignato, decise di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia.
 
All’epoca, se un lavoro non era conforme all’estetica ufficiale dell’URSS, l’artista rischiava l’arresto, l’interrogatorio e persino il carcere. Immagini poco lusinghiere della vita quotidiana come quelle dei poveri, dei malati, o degli ubriachi, erano proibite. Il nudo era considerato pornografia, un reato penale. Bastava scattare foto in una stazione ferroviaria per essere sospettati di spionaggio.
 
Sotto costante sorveglianza, Mikhailov veniva perseguitato e vessato; le sue macchine fotografiche e i rullini più volte distrutti. Si guadagnava da vivere con lavori part time o come fotografo per il mercato nero. Fu così che diede vita a un corpus parallelo di lavori personali e sperimentali, a tratti poetici, giocosi e intransigenti, in netta contrapposizione con le immagini idealizzate della vita sovietica. Esponeva i suoi scatti nelle "cucine dissidenti", mostre clandestine organizzate in abitazioni private.
 
All’inizio degli anni Settanta, con uno ristretto gruppo di amici, fondò anche un collettivo di fotografi sperimentali e anticonformisti, che in seguito avrebbe costituito il nucleo della Scuola di fotografia di Kharkiv. Mikhailov ne divenne il leader non ufficiale e la forza trainante della loro estetica. L’influenza del gruppo è ancora molto sentita in Ucraina: a tutt’oggi quelle idee ispirano una seconda e terza ondata di giovani artisti, per molti dei quali Boris Mikhailov è uno stimatissimo mentore.
 
In una produzione, il più delle volte paradossale e autoironica, in cui gioca con un’ampia gamma di immagini, Boris Mikhailov documenta senza compromessi la cruda realtà sociale del suo tempo. L’alternanza di queste immagini struggenti - belle e brutte, inquietanti e commoventi, brutali e tenere - consente una visione della storia coinvolgente e unica, che risuona oggi più forte che mai.
 
Attualmente considerato una delle figure di spicco della scena artistica internazionale, nella sua carriera Mikhailov ha ricevuto molti premi prestigiosi, tra cui il Goslar Kaiserring Award nel 2015, il Citibank Private Bank Photography Prize (ora Deutsche Börse Photography Foundation Award) nel 2001 e l’Hasselblad Award nel 2000. Ha rappresentato l’Ucraina alla Biennale di Venezia nel 2007 e poi di nuovo nel 2017. I suoi lavori sono stati esposti nei principali musei di tutto il mondo: dalla Tate Modern di Londra, al MoMA di New York e, più recentemente, alla Berlinische Galerie e al C/O Berlin, al Pinchuk Art Center di Kiev, allo Sprengel Museum di Hannover, alla Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Nel 2021, l’installazione con proiezione di diapositive Temptation of Death (2017-2019) è stata insignita del Premio nazionale Shevchenko, primo riconoscimento ufficiale del lavoro di Mikhailov in Ucraina.
 
Boris Mikhailov vive e lavora a Berlino con sua moglie Vita.