Il Percorso della mostra- Darrwin

Introduzione 
Tenne riservate le sue dirompenti idee per più di due decenni. Brillante e meticoloso osservatore della natura, partecipò il meno possibile alla vita pubblica e ai dibattiti dell'epoca. Eppure, ancora oggi, due secoli dopo la nascita, il suo nome è ricordato in tutto il mondo. Che cosa fece Charles R. Darwin e perché è tuttora così importante?
Darwin - studiando attentamente la natura in tutte le sue forme, dai bradipi giganti fossili ai tordi beffeggiatori, dalle primule ai bambini comprese che le specie si trasformano nel corso del tempo e che siamo tutti legati gli uni agli altri da una parentela genealogica. Il naturalista inglese capì che l'enorme diversità di forme di vita comparse sulla Terra deriva da processi naturali in atto da milioni di anni, e tuttora in corso. Fu il primo che non si limitò soltanto a riconoscere il fatto empirico dellevoluzione, ma a delinearne una spiegazione coerente che ancora oggi rappresenta il cuore degli studi evoluzionistici. La teoria dell’evoluzione per selezione naturale - la spiegazione che Darwin propose per il dispiegarsi della vita nel corso del tempo - ha modificato la nostra concezione del mondo vivente, come le idee di Galileo, di Newton e di Einstein hanno rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo fisico.
La teoria dell’evoluzione di Darwin costituisce il fondamento di tutta la biologia moderna. Ci permette di decifrare i nostri geni e di combattere i virus, di comprendere le testimonianze fossili e la ricchezza della biodiversità sulla Terra. La teoria di Darwin è semplice e, nonostante spesso sia stata oggetto di polemiche e sia stata fraintesa e strumentalizzata per fini che le sono estranei, continua ad essere incontestabilmente il concetto centrale della biologia. Charles Darwin, rivoluzionario riluttante, ha modificato profondamente la nostra visione del mondo naturale e del ruolo che noi occupiamo in esso.

percorso 1Il mondo prima di Darwin
In Inghilterra, prima della nascita di Darwin, la maggior parte delle persone accettava come assodato un complesso di antiche idee relative alla natura. Le specie non erano considerate imparentate fra loro in un unico "albero di famiglia", ma separate e immutabili sin dalla loro creazione. Si pensava che la Terra fosse "giovane" che avesse forse soltanto 6.000 anni di vita - e che non fosse trascorso abbastanza tempo per permettere alle specie di evolversi. In ogni caso gli esseri umani non facevano parte integrante della natura, erano considerati al di sopra e al di fuori di essa in virtù di facoltà ritenute eccezionali e uniche.Questo atteggiamento rifletteva una visione più ampia del mondo, ritenuto stabile e basato su un ordine naturale delle cose che garantiva a sua volta l'ordine sociale.
La maggior parte degli inglesi viveva in comunità contadine e i viaggi lontano dal proprio luogo natio erano rari. La vita di tutti i giorni assomigliava a quella delle generazioni precedenti. Ben presto la rivoluzione industriale e le riforme democratiche avrebbero rimodellato la società, ma prima dellepoca di Darwin era ancora possibile concepire il mondo come eterno e immutabile.
Tramite l'immersione iniziale in un'ambientazione fatta di illustrazioni naturalistiche e di installazioni di scheletri di animali, che rappresentano la visione composta e senza tempo della natura in età vittoriana, questa sezione inquadra le ricerche di Darwin nel contesto culturale dellepoca, fornendo una rapida panoramica sul modo in cui gli scienziati avevano considerato il mondo vivente fino ad allora.

percorso 2Il giovane naturalista
Da bambino, Charles Darwin collezionava uova di uccelli e conchiglie, coleotteri e monete, falene e minerali, e molto altro ancora. Era nato nel 1809 da una famiglia benestante dell'Inghilterra rurale e trascorreva le ore a osservare gli uccelli e a leggere libri, rannicchiato sotto la tavola della sala da pranzo. Tuttavia, era uno studente svogliato e la scuola lo annoiava. Si rifiutava di studiare il latino e non capiva l’utilità di imparare versi a memoria, "poichè 48 ore dopo il verso era già dimenticato". Non era mai stanco di studiare, invece, i dettagli della natura.
Da adolescente si appassionò alla chimica, alla biologia, alla botanica e alla geologia, pur proseguendo in quegli anni con doveroso rispetto la carriera che il padre medico aveva scelto per lui: quella di dottore prima e di ecclesiastico poi, dopo il fallimento dei primi studi di medicina a Edimburgo. Negli anni trascorsi all’Università di Cambridge fu notato da un’elite di accademici che riconobbero le sue potenzialità e potè finalmente emergere il suo vero talento per le scienze naturali.
Nella sezione "un giovane naturalista" potrete seguire la storia della famiglia e degli anni di studi di Darwin, avido collezionista e osservatore di piante, di insetti e di rocce. Grazie a oggetti dell’epoca, a lettere di gioventù, a copie delle specie collezionate, ai disegni della giovinezza ripresi in fotografie d’archivio, a immagini dei taccuini, dei manoscritti e degli ambienti di vita, ripercorriamo qui la storia di come Darwin crebbe e di come avvenne la sua trasformazione da studente indifferente a promettente naturalista ossessionato dai coleotteri e incuriosito da alcune nuove teorie sulla "trasformazione" delle specie. Finchè un giorno non arrivò un invito inatteso...

percorso 3In viaggio intorno al mondo (parte1)
Nell’agosto del 1831, dopo un’escursione geologica in Galles, Darwin si precipita a casa impaziente di cominciare una battuta di caccia alle pernici di due settimane, ma una lettera del suo professore e mentore a Cambridge, John Stevens Henslow, è lì ad attenderlo. Contiene la proposta di un’esperienza irripetibile: partecipare "in veste di naturalista" a un viaggio intorno al mondo sul brigantino di Sua Maestà Beagle, impegnato in una spedizione di ricognizioni costiere e di rilevamenti geografici.
Darwin è euforico, non vede l’ora di esplorare la natura delle terre tropicali. Durante i cinque anni successivi il Beagle, guidato dal Capitano Robert FitzRoy, raggiunse il Brasile facendo tappa sulle isole di Capo Verde, ispezionò lungamente le coste del Sud America fino alla Terra del Fuoco, risalendo poi lungo il Cile e il Perù, visitò per cinque settimane larcipelago delle Galpagos e iniziò infine un lungo tragitto di ritorno attraverso l’oceano Pacifico, da Tahiti alla Nuova Zelanda, poi attraverso loceano Indiano dall'Australia al Sud Africa, risalendo infine lungo l’Atlantico fino all’Inghilterra. Darwin fu libero di esplorare il continente sudamericano in diverse escursioni verso l’interno, di analizzare gli ecosistemi e le faune degli arcipelaghi e delle isole. Riempì numerosi taccuini con dettagliate osservazioni sulle piante, sugli animali, sulla geologia e sui climi. Collezionò migliaia di reperti e di esemplari diversi, spedendoli a casa per ulteriori studi. Nella sua Autobiografia Darwin definirà il viaggio a bordo del Beagle "senz’ombra di dubbio, il più importante evento della mia vita", quello che "determinò fondamentalmente tutta la mia carriera".
percorso 3 bIn viaggio intorno al mondo (parte 2)
Alla partenza Darwin era un giovane laureato ventiduenne, ancora intenzionato a perseguire la carriera ecclesiastica in una parrocchia di campagna. Al suo ritorno era un naturalista e geologo affermato, subito famoso a Londra per le straordinarie collezioni di animali e di piante che aveva inviato in madrepatria.
Il collezionista dilettante si era trasformato in un esperto osservatore e teorico. Il viaggio sul Beagle gli avrebbe fornito le evidenze fondamentali su cui riflettere e lo spunto per la teoria a cui avrebbe lavorato per il resto della vita.
Il viaggio rappresenta la sezione espositiva centrale della mostra, la più spettacolare ed emozionante. Potrete seguire le tracce dell’evoluzione del pensiero di Darwin attraverso il suo viaggio di cinque anni intorno al mondo. La mostra offre al visitatore in questa sezione molti documenti inediti, tra i quali figurano appunti e lettere che Darwin spedì ai suoi amici e alla famiglia. In essi scopriamo che il naturalista inglese già durante il viaggio abbandonò le vecchie convinzioni fissiste e divenne un convinto trasformazionista.
Gli animali vivi sono i protagonisti centrali della sezione: iguane verdi, armadilli e tartarughe. Il visitatore potrà ripercorrere in prima persona il viaggio di Darwin, attraversando gli ecosistemi e i paesaggi meravigliosi che incontrò, dalla sontuosa foresta pluviale alle distese della Patagonia, dalle asprezze della Terra del Fuoco allincanto naturalistico delle Galpagos. Potrà seguirlo alla scoperta di fossili di mammiferi giganti ora estinti, di foreste pietrificate e di specie uniche al mondo che lo affascinarono: i nandù; gli orsi giocolieri; gli armadilli (compresa l’eccezionale ricostruzione di un gliptodonte gigante, un animale estinto simile all’armadillo ma grande come un rinoceronte); le tartarughe giganti di terra delle Galpagos, con i loro carapaci dalle svariate forme, che si adattarono alla vita delle differenti isole; i fringuelli; le iguane marine e di terra delle Galpagos; i colibrì; i pinguini; le sule dai piedi azzurri; gli uccelli mimi e tanti altri esseri viventi che diedero ispirazione alla prima formulazione della teoria dell’evoluzione.

percorso 4Londra - l’idea prende forma
Pochi mesi dopo il rientro in patria, Darwin si stabilì a Londra e si gettò a capofitto nel lavoro, riordinando il materiale di ricerca del suo viaggio e affidando i reperti più importanti ai maggiori esperti inglesi dell’epoca, nella speranza di potersi finalmente unire alla cerchia dei “veri naturalisti”. Contemporaneamente, un’idea molto importante cominciò a prendere forma nella sua mente. Le sue prime intuizioni a bordo del brigantino erano giuste? Era dunque possibile che nuove specie si originassero a partire dalle vecchie? E se sì, in che modo? Gli anni londinesi furono intensi e ricchi di attività febbrili, di scambi e di creatività. Darwin si sposò con Emma ed ebbe i suoi primi due figli. Presentò i suoi innovativi lavori di esordio, di argomento geologico, dinanzi alle più rinomate società scientifiche della nazione. Intraprese osservazioni prolungate sul comportamento di primati in cattività allo zoo di Regent Park e divenne un esperto delle pratiche di allevamento.
Si fece insomma un nome in campo scientifico e inaugurò un altro tipo di viaggio, questa volta tutto all’interno della sua mente e dei suoi segretissimi “Taccuini della trasmutazione”. Fu a Londra che riuscì brillantemente a far combaciare i pezzi della sua teoria dell’evoluzione tramite l’idea unificante di selezione naturale. Poi, nell’arco di soli cinque anni, abbandonò la grigia, fumosa e caotica capitale per trasferirsi nell’adorata campagna, continuando ancora a mantenere le sue idee rivoluzionarie quasi esclusivamente per sé.

percorso 5Down House - una vita a lavoro
Nel 1842 fuggì da Londra con la sua famiglia alla ricerca di pace e di tranquillità. Si trasferì in un piccolo villaggio a 16 miglia dalla città. "Down House" sarebbe stata, per i 40 anni a venire, il suo rifugio, il laboratorio di ricerca e il nodo di una vasta rete scientifica. Fu lì che, con pazienza, Darwin completò la sua opera sull'evoluzione delle specie per selezione naturale, lavorando nel suo studio, nella serra e nel giardino, ma anche intrattenendo una fitta corrispondenza con scienziati in ogni parte del mondo. Darwin mantenne riservati i risultati del suo lavoro per più di vent’anni, dunque, temendone l’impatto nella comunità scientifica più conservatrice e gli effetti culturali sulla società dell’epoca. La morte dell’amata figlia Annie lo indusse a interrogativi drammatici sul significato del male e del dolore. Fu necessaria una lettera dalla Malesia - a proposito di alcune tesi sulla selezione naturale sorprendentemente molto simili alle sue - di uno studioso più giovane, Alfred Russel Wallace, per convincerlo a pubblicare finalmente la sua opera. Dopo essersi rinchiuso nel suo studio a scrivere in tutta fretta, Darwin produsse in pochi mesi "L’origine delle specie", il suo capolavoro del 1859 andato subito esaurito. Questo libro, insieme a "L’origine dell’uomo" del 1871, avrebbe provocato una vera e propria rivoluzione e reso Darwin lo scienziato più onorato e dibattuto dei suoi tempi.

percorso 6L'evoluzione oggi
Un secolo e mezzo fa Charles Darwin offrì al mondo una spiegazione scientifica unificata della diversità della vita sulla Terra: l’evoluzione per selezione naturale. Da allora, intere generazioni di studiosi hanno scoperto quanto sia stato fondamentale il suo lavoro per le loro ricerche. Gli scienziati moderni possono dare oggi risposte alle domande sul mondo naturale con modalità che erano impensabili all’epoca in cui Darwin rimuginava pensoso sui temi della variazione e dell’ereditarietà dei caratteri durante le sue passeggiate lungo il "sandwalk" a Down House.
Dopo Darwin abbiamo scoperto i cromosomi, i geni e la struttura del DNA. Abbiamo riscoperto nel 1900 e indagato le leggi che regolano la trasmissione dell’informazione biologica di generazione in generazione. Nuovi strumenti e nuove tecnologie, come le comparazioni genetiche, sono in grado di rilevare relazioni tra gruppi apparentemente diversi fra loro. I metodi accurati di datazione fossile dimostrano che l’evoluzione procede secondo ritmi variabili e non sempre lenti e graduali. Le ricerche più raffinate sulle faune e sugli ecosistemi, passati e presenti, contribuiscono a fornire spiegazioni più approfondite sulla formazione delle specie. Darwin sarebbe sorpreso e molto felice - di poter vedere come le nostre nuove conoscenze abbiano aiutato il progresso, l’aggiornamento e l’integrazione della sua teoria.
Questa sezione proietta dunque il visitatore dal 1882, anno della morte di Darwin, direttamente al 2009 e presenta in modo comprensibile e chiaro le conoscenze sull’evoluzione di oggi. Le prove che colpirono l’attenzione di Darwin (le relazioni biogeografiche, i dati paleontologici, gli organi vestigiali, le strette somiglianze nelle prime fasi di sviluppo embrionale, le omologie strutturali fra gli animali, la coevoluzione fra specie) sono qui illustrate in chiave moderna. Le evidenze dell’evoluzione e dei suoi meccanismi sono infatti talmente numerose oggi da coinvolgere tutte le scienze che si occupano del vivente. Osservando i tempi e i modi dell’evoluzione, il visitatore potrà approfondire le sue conoscenze sul meccanismo di selezione naturale e sugli altri fattori di cambiamento presenti in natura, scoprendone le vaste applicazioni attuali nei campi della biologia evolutiva, dell’embriologia, della genomica, delle ricostruzioni filogenetiche, dell’antropologia fisica.

percorso 7Charles Darwin e l'Italia
Nei lavori di Darwin sono numerosi i riferimenti a studi condotti da scienziati italiani dell’Ottocento in diverse discipline. Niles Eldredge ritiene persino che il fatto che Darwin abbia casualmente conosciuto le teorie del geologo Giovanbattista Brocchi, tramite la lettura dei "Principles of Geology" di Charles Lyell dove erano citate, sia stato un fattore fondamentale per la nascita delle sue prime idee sull’evoluzione (la connessione fra Darwin e Brocchi viene illustrata nella sezione "In viaggio intorno al mondo"). Questa sezione appositamente pensata per l’edizione italiana della mostra racconta come fu accolta la teoria dell’evoluzione in Italia e mette in evidenza quanto il nostro Paese sia stato precocemente coinvolto nella rivoluzione darwiniana grazie ad alcune scuole locali molto attive e all’avanguardia. Gli scienziati italiani compaiono quindi spesso nella sterminata corrispondenza epistolare di Darwin e hanno offerto in molti casi spunti di ricerca estremamente fecondi. Sono esposti qui diversi documenti originali, principalmente provenienti dalla Biblioteca dell’Università di Cambridge, soprattutto lettere spedite e ricevute da Darwin nelle sue corrispondenze con Federico Delpino, Paolo Mantegazza, Giovanni Canestrini, Anton Dohrn, e altri studiosi.
A dimostrazione del forte legame tra Darwin e le scienze naturali italiane dell’epoca, si potranno ammirare i diplomi offerti al grande naturalista inglese, i documenti che attestavano la sua iscrizione onoraria a diverse società italiane e i premi inviati da alcuni dei più importanti consessi accademici Italiani: l’Accademia dei Lincei, la Società Italiana di Antropologia, la Regia Tauriniensis Academia, la Scuola Italica, l’Accademia Pitagorica. L’Italia fu dunque una delle prime comunità ad accogliere e a dibattere accesamente le idee di Darwin, a coglierne le implicazioni per la revisione del "posto dell’uomo nella natura" e a tradurre le sue opere molto rapidamente non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il grande pubblico.

percorso 8L'evoluzione umana
La seconda sezione inedita, presentata in esclusiva per l’edizione italiana, riguarda l’evoluzione umana e mostra l’aspetto fortemente diversificato e pluralistico della storia degli ominidi, a partire dallorigine africana della nostra famiglia e dalla nostra stretta parentela evoluzionistica con gli scimpanzè e i gorilla, confermata ora sia dai dati archeologici e paleontologici, sia da quelli genetici e molecolari.
Sarà presentato un quadro completo e aggiornato ai giorni nostri dell’albero filogenetico umano, con i calchi dei più importanti fossili ominidi e una vivida ricostruzione di Lucy, l’australopiteco afarensis che tanto scalpore suscitò quando venne scoperto.
Un'attenzione tutta particolare sarà data ai preziosi ritrovamenti paleoantropologici italiani e, per la prima volta in assoluto, verrà esposto al pubblico il cranio fossile originale delluomo di Ceprano, una delle più antiche testimonianze della presenza del genere Homo in Europa, la cui storia deve ancora essere ricostruita nei dettagli.
La sezione culmina con gli ultimi aggiornamenti sulla convivenza europea, e anche italiana, fra Homo sapiens e l’uomo di neanderthal, che oggi sappiamo non essere un nostro antenato ma una specie cugina con caratteristiche distinte dalla nostra con la quale abbiamo coabitato per migliaia di anni. Infine, le ultime due pareti della sezione illustreranno, in modo spettacolare e interattivo, la straordinaria diversificazione delle popolazioni sapiens sul pianeta, seguendo i tracciati delle loro espansioni nel Vecchio Mondo e poi nelle Americhe e in Australasia. Uno speciale exhibit finale mostrerà che la stretta continuità genetica dei popoli che compongono la nostra specie - nata meno di 200mila anni fa in Africa e capace di produrre poi una ricchissima diversità culturale - esclude che il concetto di "razza" umana possa avere un fondamento biologico.

percorso 9Epilogo
Darwin vide per la prima volta nel 1862 una splendida orchidea del Madagascar, l’Angraecum sesquipedale. La sua lunga bocca verde contiene il nettare, il liquido dolce che attira gli impollinatori, ma solamente sulla punta estrema. "Sorprendente", scrisse Darwin in merito a questo strano adattamento: "Quale insetto riuscirà mai a succhiarne il nettare?" Previde allora che il Madagascar fosse la patria di un insetto con un lungo tubo per l’alimentazione o una qualche proboscide. Gli entomologi erano assai dubbiosi: nessun insetto simile era mai stato trovato in quella regione.
Più di 40 anni dopo la sua morte, l’intuizione di Darwin fu confermata: in Madagascar un naturalista scoprì una falena falco gigante, che ronza come il colibrì mentre la sua lunga spirotromba, simile a una frusta, raggiunge il nettare all’interno della pianta. Il nome scientifico della falena, Xanthopan morganii praedicta, è stato scelto in onore della previsione dello scienziato inglese che non la vide mai, ma che con la sua teoria era stato in grado di prevederne lesistenza.
E questa la ricchezza di specie e di adattamenti che il lavoro di Darwin ci permette di comprendere.
A due secoli dalla nascita, le sue intuizioni rimangono fresche e vitali. Da giovane osò chiedersi in che modo il mondo naturale fosse giunto ad apparire tale ai nostri occhi. Com’è possibile spiegare l’incredibile diversità della vita intorno a noi? La sua risposta non fece che accrescere il suo stupore, e il nostro ancora oggi, come leggiamo nella celebre chiusa dellOrigine delle specie: "Vi è qualcosa di grandioso in questa visione della vita", e nel fatto che "da un così semplice inizio infinite forme, bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano a evolversi".