Incontri darwiniani di un certo tipo

Incontri Darwiniani di un certo tipo
a cura di Codice. Idee per la cultura
12 febbraio - 22 aprile 2009
Chi era Darwin e perché la sua teoria ha rivoluzionato la nostra vita? In occasione della mostra "Darwin 1809 - 2009" il Palazzo delle Esposizioni ha invitato ospiti d'eccezione per rispondere alle domande e alle molte curiosità che la scoperta più avvincente dell'epoca moderna stimola ancora oggi. Un omaggio all'uomo e allo scienziato che ha cambiato per sempre la nostra visione della natura e il posto dell'uomo nel mondo. Ogni settimana un appuntamento straordinario, a ingresso libero, per raccontare al pubblico i segreti dell'evoluzione.

info
Auditorium
scalinata di via Milano, 9A
ingresso libero fino a esaurimento posti  

12 febbraio ore 21.00
Patrizio Roversi,
Evoluti per Caso - Sulle tracce di Darwin                                                             
conferenza-spettacolo con  Gabriele Gentile, Telmo Pievani, Valerio Sbordoni
La conferenza-spettacolo prende avvio dal racconto televisivo "Evoluti per Caso - Sulle tracce di Darwin", un programma di enorme successo, dove il presentatore Roversi, accompagnato da Syusy Blady, coniuga precisione farfallascientifica delle informazioni e divertimento, riuscendo a portare la scienza in prima serata, grazie anche all'aiuto di professori provenienti dalle più importanti università italiane. Darwin impiegò tre anni per circumnavigare l'America del Sud col Beagle. Quella fu la parte più importante del suo viaggio per la varietà e la ricchezza degli studi e delle osservazioni che riuscì a compiere. Dopo quell'esperienza di vita e di studio (era poco più che ventenne), Darwin scrisse il "Viaggio di un naturalista intorno al mondo". La barca di "Evoluti per Caso", Adriatica, ha ripercorso la stessa rotta: in tutto 12 tappe, dalle Galápagos fino al Brasile, con a bordo numerosi scienziati italiani.

13 febbraio ore 21.00
Il viaggio perduto di Darwin
proiezione in anteprima a cura di National Geographic Channel

Nei luoghi più selvaggi della terra e su uno sfondo di straordinarie immagini aeree, terrestri e subacquee, il guru dell'EVO-DEVO (acronimo della nuova disciplina che unisce due approcci sperimentali: la biologia evoluzionistica e quella dello sviluppo: evolutionary developmental biology), Armand Leroi ci conduce in un indimenticabile viaggio che ripercorre le avventure e gli stimoli che ispirarono gli studi rivoluzionari di Darwin sfociati ne "L'origine delle specie". È la storia che non abbiamo mai sentito. Nonostante avesse girato il mondo a bordo del Beagle per cinque anni, Darwin passò solo cinque settimane nelle celebri Galapagos. Cosa avvenne allora? Cosa spinse il grande scienziato a creare una teoria così radicale e che 150 anni dopo è ancora molto dibattuta?


farfalla18 febbraio ore 18.30
Lella Costa legge Preghiera darwiniana di Michele Luzzatto

L'interprete più sensibile della scena italiana legge "Preghiera darwiniana" di Michele Luzzatto, saggio-monologo edito nel 2008 che si inserisce nel dibattito sull'evoluzione, nell'ambito del quale i darwinisti sono a volte accusati di amoralità, se non di empietà. L'autore suggerisce al contrario un parallelo tra il naturalista inglese e le figure di Giacobbe e di Giobbe. In questo contesto, paradossalmente, si rovescia la prospettiva e avviene che chi si scaglia contro Darwin finisce col trovarsi piuttosto distante da Dio.

25 febbraio ore 18.30
Giulio Barsanti, Bisogna mettere l'uomo in camicia (florilegio antropologico)
intervengono Barbara Continenza e Carmela Morabito

L'uomo e altre scimmie nelle riflessioni, gli sberleffi e le allucinazioni di letterati, filosofi e naturalisti. Nel '500 fu concepita l'idea di mettere l'uomo "in camicia", ovvero di farlo scendere dal piedistallo su cui s'era collocato atteggiandosi a signore dell'universo. Attraverso suggestive pagine di Lucrezio, Plinio, Cyrano de Bergerac, Carlo Linneo, Diderot, Casanova, Leopardi, Charles Darwin, Edgar Allan Poe, Flaubert, Mark Twain, Primo Levi, Italo Calvino e molti altri, l'autore ripercorre le tappe dell'antropologia, toccando le delicate questioni del posto dell'uomo nella natura.

farfalla4 marzo ore 18.30
Enrico Alleva, Gli animali urbani
introduce Marco Cattaneo
Uno dei maggiori studiosi di comportamento animale, Presidente della Società di Etologi, cercherà di dimostrare che, sapendoli osservare, in città sono presenti e frequenti animali come volpi, falchi migratori o sedentari, decine di specie di pipistrelli. E che un appartamento ospita insetti e ragni in grande varietà. La città appare ambiente inospitale. Sapendo attrarre farfalle e coloratissimi insetti sui balconi e appassionandosi alle tecniche di foraggiamento per affamati uccelli migratori si scorge attorno a noi una vita animale appassionante e misteriosa. Le specie commensali (cornacchie, gabbiani, ratti, topi) si cibano dei nostri rifiuti: saperli osservare è arte darwiniana alla portata di tutti.

 


11 marzo ore 18.30
Giorgio Manzi,
L'evoluzione umana, una storia al plurale
Una straordinaria lezione del paleoantropologo Giorgio Manzi sul nostro passato remoto: dalle scimmie antropomorfe al Neanderthal, dalla Rift Valley alla progressiva, inesorabile conquista di tutto il globo. Un percorso evolutivo caratterizzato dal succedersi, dall'affiancarsi e dal sovrapporsi di forme umane differenti. Una storia davvero al plurale.

18 marzo ore 18.30
Elisabetta Visalberghi, Scimmie: uno (s)comodo specchio
Le scimmie suscitano spesso inquietudine e impressioni contrastanti. Sono animali simili a noi e, al tempo stesso, molto diversi. La teoria darwiniana ha comportato un radicale cambiamento della relazione fra l'uomo e gli altri animali e la filogenesi comune continua a stimolare interrogativi sull'identità dell'uomo. Un tipico modo per distinguere tra noi e gli altri animali è attribuirci capacità uniche che le altre specie non possono avere perché meno intelligenti. L'uso di strumenti è un caso paradigmatico di questo atteggiamento e Elisabetta Visalberghi si soffermerà proprio sulla recente scoperta (dell' Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR) di una popolazione selvatica di cebi che abitualmente usa incudini e pietre per rompere noci dal guscio duro.        farfalla

25 marzo ore 18.30
Alessandra Attanasio ed Emanuele Coco, I molti modi di essere darwiniani
L'Uomo è naturale per cultura: la natura degli umani è plasmata dalla storia, sia nella sua dotazione biologica che mentale, in un processo, come dice G.M. Edelman, di «annidamento di valori». Ma anche culturale per natura: la cultura è un fenomeno naturale emerso pienamente nell'animale umano e abbozzato negli animali non-umani o, come dice S.J. Gould, un «glorioso accidente della storia». Natura e cultura, due aspetti cruciali della specificità umana, a confronto nella conversazione tra una filosofa e uno spettatore di Shakespeare.

1 aprile ore 18.30
David Kohn, Il Darwin che non ti aspetti
introduce Giorgio Narducci
David Kohn, storico della scienza tra i più conosciuti a livello internazionale, ci conduce in un affascinante percorso lungo le tappe della costruzione della teoria dell'evoluzione per selezione naturale, con appassionanti scorci sulle vicende umane del grande scienziato.

farfalla8 aprile ore 18.30
Olga Rickards e Gianfranco Biondi, Il codice Darwin
Due antropologi di punta della comunità scientifica italiana aggiornano il quadro complesso e affascinante delle ricerche e delle controversie sulle nostre origini, in un intervento in cui antropologia fisica e molecolare concorrono a offrire un'esauriente ricostruzione della nostra storia naturale, confermando le intuizioni darwiniane sulla teoria dell'evoluzione. Una visione naturalistica delle origini della specie umana da cui si evince, in un sorprendente finale, che, in base a una lettura attenta dei dati genetici comparati, i nostri parenti più prossimi, scimpanzé e gorilla, forse appartengono addirittura al nostro stesso genere Homo.

15 aprile ore 18.30
Orlando Franceschelli e Mario De Caro, La natura dopo Darwin
Chi ha paura di Darwin? E chi ha paura della natura? Alla discussione di questi dilemmi antichi, che ritornano con urgenza nella filosofia contemporanea, è dedicato questo dialogo tra filosofi, che ripercorre il cammino che dalla scoperta della natura da parte della nascente filosofia greca conduce alla rinascita moderna della prospettiva che il mondo e l'uomo siano frutto di processi soltanto naturali e non di una creazione divina. Darwin rappresenta lo snodo decisivo di questo evento epocale e della naturalizzazione della stessa mente dell'uomo che lo porta a compimento.

22 aprile ore 18.30
Guido Barbujani, Sono razzista, ma sto cercando di smettere
Interviene Patrizio Roversi
A partire dall'antico appellativo di barbaro, per definire l'altro da sé, l'uomo si è sempre interessato alla distinzione delle razze. Il concetto è però contraddittorio, tanto che i cataloghi razziali proposti negli ultimi tre secoli comprendono un numero variabile di categorie che va da due a duecento. Grazie alla genetica abbiamo capito il perché: le differenze biologiche nella nostra specie non permettono di individuare gruppi omogenei (vale a dire gli insiemi che in altre specie animali chiamiamo razze). Per questo motivo il termine razza è praticamente scomparso dalla terminologia scientifica, sia in antropologia biologica che in genetica umana.

 

Incontri Darwiniani
(Scarica il programma, pdf)